La vita amorosa dell’uomo si evolve attraverso una serie di “fasi” e di processi ognuno dei quali richiama in gioco, oltre al sentimento del Sé corporeo, dimensioni che si rifanno all’esperienza primaria della mutualità tra la madre e il bambino, e dunque alla più primitiva esperienza della reciprocità, della fiducia nell’altro e della confidenza sia psicologica che corporea. Tali processi sono l’innamoramento, l’amore, il concepimento, la nascita e la genitorialità; tutti comportano una trasformazione, una crisi che esita in un cambiamento evolutivo fisiologico e necessario. Tutti comportano, inoltre, aspetti differenti di “fusionalità” tra i partners e un rimaneggiamento dei confini individuali e di coppia; tutti presuppongono una risoluzione dei conflitti infantili ed una dimensione “duale” necessaria che è la fiducia: fiducia nel Sé, nell’altro, e nella possibilità della reciprocità.
Quindi la relazione di coppia non è statica ma dinamica nel senso che si trasforma continuamente.
A volte però può accadere che problematiche comportamentali o emotive di uno o entrambi i partner che non sono state in precedenza risolte impediscano, in ogni momento critico del ciclo vitale, i necessari e fisiologici processi di trasformazione portando così la coppia a sperimentare malessere o stallo. Può verificarsi la presenza di un sintomo in uno dei partner oppure grande conflittualità, problematiche emotive o sessuali, tradimenti o difficoltà nell’area delle competenze genitoriali.
Può essere utile ricordare il pensiero di John Gottman che ha a lungo studiato le coppie e le loro vicissitudini: non esistono coppie assolutamente felici! Tutti, durante la loro vita di coppia, sperimentano conflitti, litigi, momenti di tensione più o meno forti. Le coppie che appaiono più felici, tuttavia, sembrano avere un segreto: quello di saper gestire i conflitti con affetto e spirito di amicizia. Le coppie infelici non hanno questa capacità e per questo, ad un certo punto della vita insieme, possono decidere di separarsi o prima di farlo, decidere di rivolgersi ad un terapeuta di coppia.
Bibliografia:
Corigliano A. (a cura di), Curare la relazione: Saggi sulla psicoanalisi e la coppia, FrancoAngeli 1999
Gottman J, Gottman J., Dieci principi per una terapia di coppia efficace, Raffaello Cortina Editore 2017
La terapia di coppia prevede due fasi:
- PRIMA FASE DI ANALISI DELLA DOMANDA E VALUTAZIONE DELLE PROBLEMATICHE
In questa prima fase sono solita effettuare un primo colloquio con la coppia per una reciproca conoscenza ed un primo inquadramento delle problematiche. Seguono due colloqui individuali in cui ciascun partner illustra il proprio punto di vista e si raccolgono informazioni sulla storia personale.
Infine un colloquio di coppia di restituzione e discussione sulla possibilità di un percorso terapeutico (obiettivi e finalità).
A volte il lavoro può concludersi in questa prima fase, perché essa si rivela sufficiente a chiarire delle questioni o problematiche, oppure perché si conclude che la terapia di coppia non è l’approccio adatto.
- SECONDA FASE DI TERAPIA DI COPPIA
Si procede in base agli obiettivi e finalità emersi nella fase precedente che verranno valutati in itinere.