“Fino a quando si tenterà di spiegare l’anoressia utilizzando solo le categorie analitiche tradizionali, non si capirà proprio nulla. Forse perché non c’è nulla da spiegare. Forse perché è folle cercare una qualsiasi forma di coerenza nel fatto che è attraverso la scelta apparente della morte che si vuole celebrare la vita…
Ma forse anche solo perché, attraverso alcuni sintomi, si cerca soltanto un modo per non morire psichicamente, per non rinunciare al proprio “io”, per non essere quello che gli altri vorrebbero farci essere…” M. Marzano, Volevo essere una farfalla
Mangiare rappresenta un vero e proprio fenomeno bio-psico-socio-culturale per via delle molteplici dimensioni dell’esistenza umana che esso investe, un’ esperienza fondamentale nell’arco del ciclo vitale di ogni individuo. L’atto alimentare si modula nel corso dello sviluppo di ogni individuo secondo codici cognitivi, affettivi, comportamentali, comunicativi e culturali, costituendo un vero e proprio oggetto di studio transdisciplinare. “L’uomo è un onnivoro che si nutre di carne, di vegetali e d’immaginario; l’alimentazione rinvia alla biologia ma, chiaramente, non si limita solo ad essa; il simbolico, l’onirico, i miti e i fantasmi nutrono anch’essi e concorrono a regolare il nostro mangiare”. (C. Fischler, 1979, L. Onnis, 2004)
Mangiare rappresenta perciò un’esperienza relazionale e affettiva di grande importanza.
I disturbi dell’alimentazione sono caratterizzatidalla presenza di importanti alterazioni del comportamento alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo del peso, che danneggiano la salute fisica o il funzionamento psicologico e che non sono secondari a nessuna condizione medica o psichiatrica conosciuta. Molto diffusi soprattutto tra gli adolescenti essi esprimono una sofferenza che non si limita ad un piano nutrizionale ma investe soprattutto la sfera psicologica e relazionale. È fondamentale utilizzare una modalità di approccio e trattamento che evidenzi la complessità di tali fenomeni e colga le molteplici componenti in gioco: biologiche, psicologiche, familiari-relazionali, socio-culturali.
Principali disturbi dell’alimentazione
- Anoressia nervosa: è il rifiuto del cibo da parte della persona caratterizzato dal bisogno di controllare l’alimentazione e dalla paura di ingrassare
- Bulimia nervosa: è un problema dell’alimentazione per cui una persona ingurgita un’ingente quantità di cibo per poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi, ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di lassativi e purghe)
- Obesità: Si definisce obeso un individuo la cui massa di tessuto adiposo sia eccessiva, con indice di massa corporea maggiore di 30. L’obesità è quasi sempre correlata ad altre malattie, tra queste le disfunzioni cardiocircolatorie, il diabete, patologie a carico del sistema osteo-articolare, ictus e la sindrome da apnea notturna
Binge-eating (sindrome da alimentazione incontrollata): è una patologia che spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.